Mosca e San Pietroburgo: ieri e oggi.



I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change
An August summer night
Soldiers passing by
Listening to the wind of change.

Wind of change, vento di cambiamenti: parole sicuramente molto adatte per descrivere Mosca e San Pietroburgo.

Due città molto simili e allo stesso tempo così diverse l'una dall'altra.

Quale mi è piaciuta di più? Difficile a dirsi, proprio per la loro diversità.

Durante il viaggio, avrei risposto Mosca, senza alcun dubbio. Oggi, a quasi due settimane dal rientro, mi rendo conto che San Pietroburgo mi manca moltissimo.

Russia - Mosca e San Pietroburgo

Ed è proprio da San Pietroburgo, una volta Leningrado, che inizia il viaggio: mi accoglie una città molto "europea", completamente diversa da come me l'aspettavo.

Sinceramente, ero un po' ferma alla Russia di Peppone e Don Camillo. Invece, la sorpresa è stata tale da spiazzarmi.

La strada dall'aeroporto al centro, si presenta con un susseguirsi di costruzioni moderne, molto simili fra di loro e molto essenziali, strade larghe e molto (davvero molto) trafficate, quasi un po' "fredda", passatemi il termine.

L'albergo è situato a due passi dalla Stazione Centrale e sulla Prospettiva Nevskyi (in russo "Prospekt" vuol dire corso, quindi in Corso Nevskyi), la via principale della città, dove si affacciano locali, negozi, ristoranti per una lunghezza totale di oltre 2km.

La guida, Anastasia, inizia subito a raccontare la storia della città, delle varie vicessitudini che negli anni si sono susseguite: dalla sua fondazione avvenuta nel 1703 per volontà di Pietro il Grande all'assedio di Leningrado da parte dell'esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale.

Mille le sfacettature di una metropoli combattuta tra storia e avanguardia: sicuramente ciò che colpisce di più è l'ordine e la pulizia. Non esistono graffiti, strade pulitissime, niente immondizia.

Nei giorni a seguire, Anastasia, ci accompagna a visitare le meraviglie della città: la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, la Chiesa di Sant'Isacco, la biblioteca nazionale russa, il Palazzo dell'Ammiragliato, i canali e le isole che costituiscono la città e l'Hermitage, uno dei musei più importanti del mondo.

Ci spostiamo anche fuori dal contesto metropolitano per visitare Peterhof, la reggia dello Zar, sulle rive del golfo di Finlandia, dove numerosi palazzi e giochi d'acqua intrattengono le migliaia di turisti che giornalmente affollano la tenuta.

E poi ancora verso Puškin (detto il Villaggio degli Zar) dove sorge il Palazzo di Caterina, la residenza estiva degli Zar di Russia: qui si può ammirare la Camera d'Ambra. Uno spettacolo unico al mondo che, purtroppo, non è possibile fotografare, ma credemi, lascia senza fiato.

Dalla stazione centrale di San Pietroburgo, con il treno veloce, ci spostiamo verso Mosca: 730 chilometri circa, in 3 ore e mezza di viaggio.

Abbiamo così l'occasione e la fortuna di attraversare la campagna russa, quasi completamente disabitata, dove di tanto in tanto qualche Dacia (casette di campagna costruite in legno) si confondo nella natura.

L'arrivo e l'approccio con Mosca è un po' scioccante: alla stazione Leningrado (Mosca ha la stazione Leningrado e San Pietroburgo la stazione Mosca!) il tempo sembra essersi fermato: molto vecchia, piccola (soprattutto se pensiamo che Mosca fa circa 14 milioni di abitanti), non pulitissima e quasi lasciata a se stessa.

Il pullman che ci aspetta non è meglio: un vecchio bus con i vetri crepati, i tappetini che si scollano dal fondo, i fili elettrici tenuti su con del nastro adesivo: un mondo completamente diverso da San Pietroburgo. Ma in fondo, questa è la Russia che mi aspettavo.

La nostra nuova guida, Elena, inizia a raccontarci qualcosa sulla città e insegnarci qualche nuovo termine in russo: fondamentale per la sopravvivenza per noi era poter ordinare due birre fresche, visto il cado afoso ci ha accompagnati per tutto il viaggio. Dva Piva Bol'shoy: due birre grandi, può sempre servire!

Fuori dalla stazione, al contrario dell'approccio, si presenta una città meravigliosa, con strade enormi, grattacieli di sfondo e mille cupole dorate.

Da quasi ogni angolo della città, il Cremlino fa sempre da sfondo, con le cupole di San Basilio e i suoi meravigliosi colori.

Anche a Mosca, l'albergo è situato in centro, a 15 minuti a piedi dalla Piazza Rossa, che subito ci apprestiamo a visitare all'ora del tramonto.

Le rive della Moscova, il fiume più importante della città, a quell'ora sono meravigliose: gli eleganti palazzi che la costeggiano, i ponti, i battelli che continuamente traghettano i turisti per la città, assomigliano a pezzi di un presepe.

E poi lei, la Piazza Rossa, quanto di più stupefacente si possa vedere: non tanto per la sua bellezza in se, ma le migliaia di luci che la decorano. Sembra di entrare nel villaggio di Babbo Natale. Tutto si trasforma in una fiaba.

Anche Elena, come Anastasia, ci guida per la città: i quartieri sovietici, la city, il Cremlino, la chiesa di San Basilio, la collina di passeri, Izamailov e la metropolitana: ogni stazione un'opera d'arte. Bellissima!

L'ultimo giorno, decidiamo di staccarci dal gruppo e iniziamo a camminare per Mosca: circa 25 chilometri a piedi per ammirare ogni angolo della città. Qualche oretta di relax a Gorskyi Park, la statua di Pietro il Grande, la Fabbrica di Cioccolato, un ultimo sguardo al Cremlino e alla piazza Rossa e, ahimè, la vacanza giunge al termine.

Sicuramente della Russia mi rimarranno solo ricordi positivi: la pulizia prima di tutto, l'educazione delle persone e la sicurezza. Sia Mosca che San Pietroburgo sono città molto sicure dove è possibile passeggiare da soli giorno e notte senza alcun pericolo.

Grazie per l'ospitalità e a presto! Sicuramente ci rivedremo... magari d'inverno!